Intervento del Presidente Marra all'incontro del M5S in Nord America
New York 19 Ottobre, 2013
Premetto di essere qui a titolo personale e senza nessuno scopo politico. Sono l’ideatore di una Fondazione post-ideologica e considero un segno di rispetto interessarsi ad un Movimento che si classifica post-ideologico. Tutto quello che so sul M5S l’ho appreso leggendo i testi di Beppe Grillo, Casaleggio, Dario Fo e anche leggendo voci contrarie al Movimento come quella espressa da Giuliano Santoro nel suo “Un Grillo Qualunque”. Spero che questa introduzione sia sufficiente a svuotare ogni interpretazione sulla mia presenza a questo primo storico incontro del M5S in Nord America: “Se c’e’ qualcosa di nuovo, dobbiamo cercar di capire quanto potrebbe essere innovativo”.
“Leggevo i suoi pizzini con le indicazioni dei pagamenti e poi li gettavo via: mi sarei fatto bruciare pur di non danneggiarlo”. Cosi l’ex senatore Luigi Lusi descrive il suo rapporto con Francesco Rutelli, presidente della Margherita. Inutile aggiungere che Rutelli non e’ d’accordo con Lusi e continua a quererarlo perche’ nessuno si era mai accorto degli ammanchi milionari sul budget della piccola Margherita. Lo stesso e’ successo all’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito e al suo fondatore Umberto Bossi e famiglia…. E se volessimo continuare potremmo stare qui altri 150 anni perche’ sin dalla sua nascita, la vita dell’Italia e’ stata sempre caratterizzata da questo tipo di fenomeni politici. Vorrei citare l’ultima fatica di Lorenzo Del Boca, “L’Italia Bugiarda” dove si legge “Smascherare le menzogne della storia per diventare finalmente un Paese Normale”.
Ci racconta infatti Del Boca che la disinvoltura dei banchieri dell’800, fotografata dal clamoroso scandalo della Banca Romana, defini’ il DNA della classe dirigente del Risorgimento (e quindi, dei loro figli e, a seguire, dei figli dei figli e cosi’ via fino ai tempi nostri). La voracita’ dei massimi esponenti della nascitura borghesia Italiana, puntava, subito dopo la creazione di Roma capitale, ad un arricchimento veloce e, possibilmente facile e senza rischi. Questo ha creato un capitalismo anomalo e fragile nel contesto delle democrazie occidentali. Vorrei poi citare il capolavoro di Pino Aprile, “Terroni”, un libro denuncia dove si prova storicamente che chi, al Sud di Roma, si oppose ad un’unita’ violenta dell’Italia, venne definito “brigante” e passato per le armi solo perche’ avrebbe voluto difendere la propria esistenza…. Ma, un momento: quanta gente conosciamo che legge in Italia? Quanti Italiani, in percentuale, si documentano su quello che gli viene proposto ormai da oltre 150 anni come verita’ assoluta? Mentre sappiamo per certo che la maggioranza di questo popolo guarda molta televisione e forma le sue opinioni sui talk shows che, ripetitivi, sono riusciti ad ingessare un Paese normale. Fin dai tempi di Camillo Benso, Conte di Cavour, gli Italiani hanno sempre cercato una figura forte di riferimento e la conclusione ce la fornisce l’ultima di queste figure, Berlusconi, quando dice alla sua coalizione: “Finitela di litigare, senza di me non avete forza economica e le vostre percentuali di voto sarebbero nell’ordine dello di 0,% ...” Eppure l’Italia e’ un Paese normale! Lo e’ perche’ rappresenta una democrazia giovane (la piu’ giovane tra i paesi industrializzati) che sta cercando di crescere facendo autocritica e denunciando la corruzione del proprio sistema. E allora il M5S rientra di diritto in questa normalita’. E’ solo normale che ci sia una reazione a tanto malcostume. E’ solo normale che i cittadini onesti che pagano le tasse guardino con favore a chi, eletto a rappresentarli, cominci a guadagnare come una persona che lavora e non come chi abbia vinto una posizione di rendita garantita a vita. E’ solo normale che sia nato un Movimento che spieghi ai cittadini che gli amministratori delle loro tasse percepiscono stipendi milionari per gestire il fallimento di un Paese Matrice. Si’ un Paese Matrice e per questo ancora piu’ normale degli altri Paesi di questo pianeta. Nel ‘700 la lingua Italiana era ancora piu’ popolare di quanto lo sia l’Inglese oggi nel mondo. Un Paese Matrice che ha dissipato in 300 anni un patrimonio inestimabile. Fa male leggere il divino Beppe Severgnini che, nel suo “Italiani di Domani” scrive: “Gli Americani sono rivoluzionari che si spacciano per conservatori, noi siamo conservatori che si fingono rivoluzionari.” E ancora “Il fallimento in Italia e’ un’onta; in America dimostra che almeno uno ci ha provato.” Ma l’America e’ un continente mentre l’Italia sta cercando di entrare a far parte di un nuovo ordine continentale, l’Europa. E forse non e’ un caso se gli stati piu’ indebitati degli USA, si trovino dove c’e il sole. E allora cosa c’e di anormale se davanti ad un evidente difficolta’ fatta di perdita di competitivita’ e trionfo della mediocrita’, si leva la protesta di chi non accetta piu’ le prediche improbabili di una classe dirigente che ormai da troppo tempo non contempla piu’ la meritocrazia? Cosa c’e’ di anormale se l’intellighenzia del Bel Paese ormai rifiuta, piu’ o meno velatamente, lo status quo? Cosa possono suggerire gli imprenditori come noi a coloro che hanno fatto la storia della letteratura contemporanea, mi viene in mente per tutti Roberto Gervaso, mentre continuano a ridicolizzare le strategie di salvezza dell’Italia? Signori, se la protesta del M5S continuera’ in maniera civile, con il supporto di coloro che amano sinceramente l’Italia, la vittoria sorridera’ finalmente all’intelligenza invece che al sottoprodotto della stessa, la furbizia. Furbizia che ha ormai esasperato gli animi di coloro che continuano a credere nella rinascita del Paese, perche’ l’Italia ha i mezzi per farlo. L’Italia ha la possibilita’ di restare in Europa e giocare un ruolo da protagonista solo se i giovani che non hanno mai lavorato, la finiscano di fare i politici e vadano a lavorare per capire veramente di cosa ha bisogno il Paese che stanno contribuendo a deindustrializzare. A chi mi ha mandato un articolo drammatico del DR. Roberto Orsi, della London School of Economics, dove si prevede la scomparsa dell’Italia entro 20 anni, rispondo che l’Italia, da quando e’ nata, ha sempre vissuto in emergenza. E, ad onore del Dr. Orsi, debbo sottolineare che la sua conclusione e’ basata su un’ipotetica continuazione dello status quo. Il mutamento e’ inevitabile e i primi ad accettarlo saranno coloro che hanno creato milioni di poveri con proclami e annunci che hanno prodotto solo risentimento e proteste. E lo sappiamo noi che viviamo all’estero, e’ gia’ successo! Laddove la protesta venisse criminalizzata per osannare Maradona come il prossimo Re di Napoli, avremmo dubbi sul futuro dell’Italia. Finche’ potremo essere qui a suggerire e discutere nuove soluzioni ovvero protestare senza temere rappresaglie, continueremo ad essere convinti che l’Italia e’ un Paese Normale.
VINCENZO R. MARRA