Giovani ragazzi che arrivano negli States dopo aver lasciato il nostro Paese e trovano la loro strada. Emanuele, Sofia, Gianpiero e Federico: ecco il loro successo lontano da "casa".
Si tengono convegni e si scrivono fiumi di parole sul fenomeno della “fuga dei cervelli” verso gli Stati Uniti. Un ministro della Repubblica, secondo quanto ha riferito all’Istituto Calandra il Dean Anthony Tamburri introducendo l’ultima iniziativa accademica sul tema (28 gennaio: I Giovani d’Italia, l’Italia che vive a New York) avrebbe sottilizzato qualche mese fa, in un incontro con la comunita’ italiana di Manhattan, che “non si deve parlare di fughe di cervelli ma di . Whatever, dicono qui. (Sarebbe: vabbe’, chi se ne frega, andiamo avanti).
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