Se sono qui lo devo ad un uomo veramente buono, Luciano Boscolo Cucco e alla mia famiglia. In particolare alla compagna della mia vita, Susy.
Che cosa è la bontà ?
Se navighiamo su Google alla ricerca del significato della bontà, troviamo una serie di definizioni tutte valide e logiche.
1 . Qualità morale di chi è buono e agisce per il bene altrui.
2 . Correttezza di comportamento nei confronti degli altri
3 . Qualità di chi desidera e cerca di procurare il bene altrui.
4 . Buona disposizione d'animo verso gli altri.
Troviamo poi che la bontà è la forma più alta dell'intelligenza. La bontà si manifesta nella pratica quotidiana; che non è animata da nessun pensiero salvifico sull'intera umanità; che si contenta di far lavorare il proprio minuscolo granello si sabbia.
Nel tentativo di recuperare una relazione umana che sia effettivamente tale.
Infine: la bontà non può essere adeguata ad un codice morale precostituito.
Personalmente ho lavorato, per fortuna e non per merito, con vari personaggi storici del '900; e di questo sarò sempre grato a Frank Stella che vide in me un fedele compagno di viaggio nella sua vita di alfiere della pace e di una “sua” personale bontà.
Dico personale perché' molte furono le occasioni nelle quali non ci trovammo d'accordo: dove lui applicava la sua personale bontà io vedevo una componente religiosa rigida (tipica degli anglosassoni) che poco si associava alla mia formazione cattolica romana, più tollerante.
Da Ronald Reagan a Rudy Giuliani da Bill Clinton a Mario Cuomo, da Margareth Thatcher a Mitterrand, possiamo dire di aver incontrato tante persone che la storia ci ricorderà come benefattori dell’umanità. Eppure tutte queste persone sono passate alla storia per decisioni che quasi mai sono state universalmente accettate. E allora la bontà resta un principio astratto che si relaziona a parametri che differiscono da cultura a cultura. E questa resta un po' la causa delle guerre dove non si capisce mai dove dio sia veramente schierato.
E qui vorrei richiamare la nostra attenzione su una figura universale che sta cercando di applicare la filosofia nella quale io credo si trovi la bontà: Papa Francesco.
La bontà per me è l'empatia. L'empatia che il papa applica nel considerare coloro che noi consideriamo diversi. L'empatia che il pontefice ha dimostrato richiamando la nostra attenzione su coloro che pensano in maniera diametralmente opposta alla nostra idea di normalità. L'empatia per coloro che hanno sbagliato e hanno vissuto una vita di rimorsi per non aver trovato misericordia. L'empatia di coloro che vissuti in contesti sociali diversi, con lingue diverse, con religioni diverse, con culture diverse, stanno entrano oggi in una fase storica di globalizzazione etnica senza precedenti nella storia del nostro pianeta. In questa luce ricevo con sincera modestia questo premio che mi avete generosamente donato. Nella luce della misericordia che il papa ha voluto porre all'attenzione di un mondo distratto da troppi eventi. Da una rivoluzione informatica che ha messo in posizione subordinata la nostra parte spirituale, la nostra parte umana.
L'innocenza dei bambini dovrebbe farci capire quanto importante sia stato il messaggio di bontà del papa. La misericordia è la purezza dei bambini che non hanno pregiudizi e si aprono al prossimo solo con l'empatia, la bontà dell'animo.
In fondo il concetto di bontà è stato già espresso nel vangelo secondo matteo e, con sorpresa, lo troviamo in tutte le culture e religioni: “non fare agli altri quello non vorresti essere fatto a te”. Questa etica mondiale è stata sottoscritta, nel 1993, da 143 leader e capi di diverse religioni.
Grazie per avermi ascoltato e per avermi dimostrato bontà nella vostra considerazione.
Dio vi benedica!